
Riportiamo questo interessante articolo sui droni in agricoltura, e sui servizi post vendita degli stessi
<DJI Innovation, uno dei più grani produttori di droni amatoriali e professionali sul pianeta terra, ha annunciato questa settimana che presenterà un servizio post vendita per i propri velivoli a pilotaggio remoto destinato al settore agricolo.
Presentato in novembre 2015 il drone multirotore DJI Agras MG-1, un ottocottero destinato ad essere un valido assistente in campo agricolo – si perdoni il gioco di parole ndr – e con un carico utile trasportabile di 10 Kg, offre sulla carta, la possibilità di irrorare dall’alto un appezzamento di 7/10 acri all’ora, grazie alla sua velocità di 8 metri al secondo risulta essere 40 volte più efficiente rispetto ad uno spruzzatore manuale.
Grande orgoglio per Franck Wang CEO di DIJ Innovations che annuncia con soddisfazione: “Il lancio del drone agricolo di DJI mostra la nostra base di conoscenze e di sviluppo delle competenze senza eguali. Con questo nuovo prodotto, abbiamo dimostrato che DJI può non solo offrire l’esperienza aerea definitiva per il consumo di massa, ma anche di migliorare l’efficienza della produzione e beneficiare tanti altri in tutti i ceti sociali.
Belle parole sicuramente alle quali senza ombra di dubbio seguono anche i fatti; ad inizio di questa settimana un comunicato stampa di DJI annuncia che verranno formate 10.000 persone in tutto il paese per operare con i droni e verranno impostati 100 centri di servizio post vendita. La società offrirà anchespeciali sussidi per un massimo di 10.000 persone al fine di avviarle in un business che coinvolga i droni agricoli.
“A differenza di altri velivoli, utilizzati in fotografia aerea, il drone agricolo ha bisogno di centri vendita specializzati e con un supporto di servizi successivo”, ha dichiarato il responsabile Franck Wang, “Saranno forniti voli di prova, il montaggio e la manutenzione della macchina nel contesto reale”.
Le statistiche industriali hanno mostrato che il tasso di penetrazione di droni agricoli in Cina è solo il 3 per cento, rispetto al 50 per cento negli Stati Uniti e in Giappone, per cui vi è un enorme potenziale di crescita; ed ecco che DJI non perde terreno affrontando settori diversi dalla classica fotografia aerea.>
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